Ideata da un gruppo di ricercatori del Weizmann, permette di rilevare in maniera tempestiva uno dei sintomi associati a COVID-19
La perdita del senso dell’olfatto, anche detta anosmia, è un sintomo spesso riscontrato in pazienti COVID-19, infettati dal nuovo coronavirus SARS-CoV-2.
In generale, la seconda causa più comune di anosmia è l’infezione da parte di virus delle vie respiratorie superiori; questi parassiti obbligati possono intaccare il senso dell’olfatto in diversi modi, ad esempio inducendo infiammazione locale ed inibendo il rilevamento degli odori.
In alcuni casi il virus potrebbe addirittura danneggiare direttamente le cellule sensoriali nell’epitelio olfattivo, le quali agiscono da chemiocettori e hanno il ruolo di percepire gli odori.
Di fatto, non è ancora noto il meccanismo attraverso cui il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 riesca a causare la perdita dell’olfatto, ma studi preliminari condotti in diversi paesi, tra cui Israele e Regno Unito, mostrano che questo sintomo sia comune in circa il 60% dei pazienti, alcuni dei quali asintomatici. Inoltre, è interessante notare che la perdita dell’olfatto sostenuta dai pazienti COVID-19 non è associata a congestione nasale o a una diminuzione del flusso di aria all’interno delle cavità nasali.
Il test dell'olfatto risulta quindi essere uno strumento utile per identificare persone che potrebbero essere state infettate dal nuovo coronavirus.
È proprio in questa realtà che si inserisce SmellTracker, una piattaforma online che consente il monitoraggio in maniera autonoma del senso dell'olfatto allo scopo di rilevare i primi segnali di COVID-19 o in assenza di altri sintomi.
SmellTracker è stata ideata nel laboratorio di ricerca del professore Noam Sobel presso il Dipartimento di Neurobiologia dell’Istituto Weizmann, in collaborazione con l’Edith Wolfson Medical Center di Holon, Israele. Questa piattaforma si basa su un modello matematico sviluppato dal prof. Sobel che caratterizza accuratamente un “olfactory fingerprint”, o impronta digitale olfattiva, unica per ogni individuo.
Il modello dell’“olfactory fingerprint” si basa sul fatto che ogni individuo possiede circa 6 milioni di recettori di 400 tipi diversi nel proprio epitelio olfattivo: il modo in cui queste cellule sono distribuite all’interno del tessuto varia da persona a persona ed è questa caratteristica a rendere il senso dell’olfatto unico per ciascun individuo.
Utilizzando quindi questo algoritmo la piattaforma guida il paziente nella mappatura del proprio senso dell’olfatto con l'aiuto di cinque odori presenti in ogni casa (spezie, aceto, dentifricio, burro di arachidi ed altri).
Il test online dura circa 5 minuti ed è disponibile sul sito internet www.smelltracker.org; gli utenti vengono sottoposti ad un test che si basa sulla selezione di cinque articoli domestici comuni, successivamente valutati in base a delle domande presenti sulla pagina web che permettono di classificare con il passare dei giorni l’intensità delle varie essenze e il modo in cui queste vengono percepite dagli individui. Il questionario viene ripetuto per più giorni al fine di valutare in maniera specifica anche i cambiamenti minimi che avvengono nella percezione degli odori.
È importante sottolineare che il risultato del test non può sostituire in nessun modo una vera diagnosi, si tratta piuttosto di uno strumento utile per esaminare il proprio senso dell’olfatto e può aiutare a fornire prove sulla presenza di sintomi legati all’infezione da SARS-CoV-2.
Il test è già disponibile in inglese, ebraico e arabo e in futuro lo sarà anche in italiano, svedese, francese, giapponese, spagnolo, tedesco e persiano.
Inoltre, gli scienziati ipotizzano l’esistenza di almeno 8 diversi ceppi di SARS-CoV-2 e il professor Sobel ritiene che un elemento discriminante per riconoscere il ceppo di provenienza del virus sia proprio la perdita dell’olfatto: l’anosmia, ad esempio, non è un sintomo comunemente riportato nei casi di pazienti affetti da COVID-19 a Wuhan, la città cinese a cui si attribuisce il primo focolaio dell’epidemia.
Se questa ipotesi fosse dimostrata, SmellTracker potrebbe rivelarsi uno strumento molto utile anche per mappare geograficamente i diversi focolai dell’infezione, contribuendo alla lotta contro il virus.
Nicole Pavoncello
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