Gli organismi geneticamente modificati (OGM) sono tra gli strumenti più recenti e controversi sviluppati dalla scienza. Secondo le aziende e gli scienziati che progettano nuove colture OGM, questa nuova tecnologia è innocua per l'uomo e costituisce l’unico strumento in grado di nutrire una popolazione in continua crescita. Tuttavia, i gruppi anti-OGM sostengono che questi siano la causa di problemi di salute sia per l'uomo che per gli animali, che distruggano l'ambiente e che il loro scopo sia unicamente quello di arricchire le grandi aziende.
E se lo sviluppo di un OGM potesse prevenire la morte di migliaia, o addirittura milioni, di persone? La carenza di vitamina A (Vitamin A Deficiency o VAD) è una delle carenze di micronutrienti più diffusa e consiste in una mancanza di vitamine essenziali richieste in piccole quantità dall'organismo per una corretta crescita ed un normale sviluppo; è prevalente nelle persone la cui dieta si basa principalmente su riso o su altre fonti caloriche ricche di carboidrati e povere di micronutrienti. È attualmente considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un problema di salute pubblica in molti paesi, in particolare in Africa e nel sud-est asiatico, e colpisce più duramente i bambini e le donne in gravidanza nei paesi a basso reddito.
La vitamina A, o retinolo, ha un’importanza fondamentale per il funzionamento della vista poiché presente in elementi della retina che hanno un ruolo nella sensibilità alla luce; è inoltre utile per lo sviluppo delle ossa e per il loro rafforzamento, per la crescita dei denti e prende parte alla risposta immunitaria messa in atto dall’organismo. Nei bambini la sua carenza provoca una grave compromissione della vista, cecità, aumenta significativamente il rischio di gravi malattie e può causare persino la morte a causa di comuni infezioni infantili. Nelle donne incinte, invece, la VAD si riscontra soprattutto durante l'ultimo trimestre, quando è più alto il fabbisogno di vitamina A sia del nascituro che della madre e si manifesta con sintomi quali la cecità notturna e malformazioni fetali.
Ad oggi vi è solo un modo per risolvere questo problema: introdurre la vitamina A nella dieta delle persone a più alto rischio. Ciò può avvenire agevolando il consumo di alimenti naturalmente ricchi di questo micronutriente, incentivando l’allattamento, il latte materno è infatti un’importante fonte di vitamina A, e promuovendo inoltre l’assunzione di supplementi, che si sono dimostrati essere molto efficaci nel ridurre la mortalità nei paesi che più soffrono di VAD. Purtroppo, queste soluzioni sono spesso costose e non sempre attuabili.
Nel 1999, per contrastare in modo efficiente la carenza di vitamina A, un gruppo di ricercatori guidati da Ingo Potrykus e Peter Beyer ha ideato il “Golden Rice Project”. Il Golden Rice è una varietà di riso (Oryza sativa) geneticamente modificato al fine di produrre beta-carotene, un precursore che viene convertito dall’organismo umano in vitamina A. È proprio questa particolarità che conferisce la tipica colorazione dorata a questo riso. La tecnologia si basa sul semplice principio secondo cui le piante di riso possiedono l'intero macchinario per produrre il beta-carotene e, nonostante questo macchinario sia pienamente attivo e funzionante nelle foglie della pianta del riso, non lo è nel chicco, la parte commestibile, in cui il beta-carotene non è quindi presente. Attraverso l’utilizzo dell’ingegneria genetica vengono quindi inseriti due geni all’interno del genoma del riso al fine di produrre il beta-carotene anche nella parte edibile della pianta. In questo modo la semplice coltivazione e il successivo consumo di Golden Rice potrebbero essere usati in combinazione alle soluzioni trattate precedentemente per combattere la carenza di vitamina A nelle aree geografiche più duramente colpite.
Il progetto Golden Rice viene portato avanti a vari livelli: dopo il prototipo di Golden Rice ottenuto nel 1999 che conteneva circa 1,6 μg/g di beta-carotene, sono state generate nuove linee. Ciò ha portato al primo Golden Rice, in cui è presente fino a 6 μg/g di beta-carotene. La versione più recente di Golden Rice è stata prodotta dagli scienziati di Syngenta nel 2005 ed è stata nominata GR2. In questo modello vi sono circa 31 μg/g di beta-carotene, una quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero.
Nonostante siano passati più di 20 anni dalla pubblicazione del primo articolo sulla rivista Nature riguardante il Golden Rice, ancora non è stato possibile renderlo disponibile per le persone per cui era stato originariamente creato. La causa principale di questo “ritardo” è il fatto che questo riso sia un OGM, un organismo geneticamente modificato: ciò solleva diverse problematiche, sia di natura etica che politica.
Tra i maggiori oppositori vi sono organizzazioni come Greenpeace, che, ad esempio, è contraria nell’investire, nel commercializzare e nel consumare questa varietà di riso.
Molti attivisti anti-OGM pensano che la semina ed il consumo di riso dorato possano causare conseguenze negative. I rischi includono potenziali allergie o la potenziale resistenza agli antibiotici. Vi sono inoltre preoccupazioni etiche che derivano dall'effetto sconosciuto che gli OGM hanno sull'ambiente e sulle specie selvatiche, vegetali e animali. Infine, gli oppositori pensano che gli studi sugli impatti a lungo termine della semina e/o del consumo di riso dorato siano stati minimi: secondo la loro opinione sono necessari decenni per avere risposte veramente esaurienti.
Molti scienziati, tuttavia, concordano sul fatto che le colture geneticamente modificate sono tanto sicure da consumare e piantare quanto le colture tradizionali.
I sostenitori del progetto ritengono inoltre che il miglioramento della salute pubblica nei paesi in via di sviluppo superi i rischi associati alla coltivazione e al consumo del riso dorato. È importante sottolineare che il Golden Rice non è stato creato a scopo di lucro, infatti sarebbe dato gratuitamente agli agricoltori a cui sarebbe permesso conservarne i semi e piantarli da un raccolto all'altro, senza restrizioni o pagamento di tasse o canoni. Il riso, però, non è stato sviluppato a beneficio degli agricoltori, così come la maggior parte degli altri OGM progettati per resistere agli erbicidi o ai pesticidi, ma al solo scopo di aiutare le persone malnutrite che soffrono di carenza di vitamina A.
Nel 2018, Golden Rice ha ricevuto tre valutazioni positive sulla sicurezza alimentare da principali agenzie di regolamentazione: Food Standards Australia New Zelanda (22 febbraio 2018), Health Canada (16 marzo 2018) e Food and Drug Administration degli Stati Uniti (24 maggio 2018). Nel novembre del 2019 questo progetto umanitario è stato riconosciuto tra i primi 10 progetti biotecnologici più influenti negli ultimi 50 anni dal Project Management Institute (PMI). Il 18 dicembre del 2019, nelle Filippine, è stato dichiarato "sicuro come il riso convenzionale" dal Dipartimento dell'Agricoltura e potrà essere legalmente consumato e trattato. Sono previsti inoltre nel futuro ulteriori test sulla sua bioefficacia.
Il professor Potrykus, uno degli ideatori di questa tecnologia, ha affermato: "Quando ho iniziato questo progetto nei primi anni '90 avevo 56 anni. Circa 4.500 bambini al giorno muoiono a causa di carenza di vitamina A. Molti altri diventano ciechi. Ora mi sto avvicinando al mio 86° compleanno e il Golden Rice non è ancora nelle mani di coloro che ne hanno così tanto bisogno… Spero che nel corso della mia vita, tu ed io, riusciremo a vedere il Golden Rice salvare la vista e la vita di alcune delle 3,5 miliardi di persone … che consumano riso e spesso poco altro, ogni giorno."
Nicole Pavoncello
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